Erba (CO), 2013
La radura urbana nel centro di Erba è lo spazio in cui può fiorire una nuova realtà architettonica.
Dal territorio lariano si porta nel cuore della città la natura con la sua forza di controllo climatico e ambientale. E’ un intervento incisivo, non cosmetico, dove la natura funziona pienamente come tale pur parlando un linguaggio urbano contemporaneo. Questo nuovo cuore verde, costruito con le essenze e i materiali della regione, pulsa in virtù del suo carattere di sperimentazione e vitalità.
A scala urbana, il progetto si sviluppa lungo al percorso dell’antico tracciato ferroviario. È una direttrice densa di significati e simboli capaci di proiettarsi su scale dimensionali e culturali. È il nuovo binario verde di Erba.

L’area di progetto è un’occasione unica per ricomporre il tessuto urbano della città, mediante la realizzazione di un insieme di connessioni fra punti strategici della città; il terreno è centrale rispetto al futuro sviluppo di Erba, identificato con aree dismesse o in trasformazione, e alla ricomposizione dei suoi limiti lungo il fiume Lambro.
Le strutture industriali dismesse del complesso ex-Gasfire sono capaci di ospitare nuove funzioni e produrre energia architettonica. Il concetto alla base dell’operazione consiste nell’eliminare tutto ciò che non è strutturale, rivelando unicamente l’anatomia degli edifici.
Il Masterplan offre un interessante mix di usi e di tipologie edilizie, attraverso un sapiente equilibrio fra strutture industriali e agricole recuperate e nuove costruzioni: abitazioni, spazi di lavoro, di apprendimento, svago e cultura.
Il piano terra, dedicato all’uso pubblico e alla circolazione pedonale, è progettato per offrire diverse situazioni urbane: piazze, giardini, percorsi, luoghi di riposo e di gioco.

Disegni tecnici
 

Informazioni
 

Incarico
Concorso di idee
Committente
Comune di Erba
Premio
Primo premio ex aequo
Team
studio wok + Ortalli & Verrier architects + Virginia Ortalli + mutability - Luca Pietro Gattoni
Consulenti
economo: Luca Arnaboldi - agronomo: Stefano Rigamonti - paesaggista: Federico de Molfetta
 
 
 
 

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Binario verde